(Dissonance Productions) Se il thrash metal ha avuto il suo consolidamento negli Stati Uniti, istituzionalmente nella Bay Area della California, e con i contributi importanti dei thrasher tedeschi e svizzeri, l’Inghilterra, la patria della New Wave Of British Heavy Metal ha emesso scintille e proposte per il genere meno rivoluzionarie degli americani e di altre nazioni. Il thrash in Inghilterra è stato un fenomeno solo d’importazione. Onslaught e Sabbat i massimi esponenti, mentre gli Acid Reign sono stati i migliori interpreti del genere e sposandone il filone crossover. La band dello Yorkshire nel 1987, due anni dopo la sua nascita, pubblica il demo “Moshkinstein” che sbanca nel circuito underground, mentre l’anno dopo diventa un EP in vinile. Parte da qui la storia della thrash-crossover band britannica che dopo il secondo album del 1990 farà perdere le tracce di se, dopo un concerto al Marquee Club nel 1991. Da qualche anno dei singoli e alcuni concerti, ora il terzo album, che segue “The Fear” del 1989 e il summenzionato “Obnoxious”. Incendiari nei loro live, un sound potente e dinamico, abbastanza coniugato con i D.R.I. da “Crossover” in poi. Una band che ha avuto una vita minore, in fatto di durata, che ha inciso comunque cose di valore. Il tempo è passato, Howard Smith, cantante, è l’unico rimasto dagli esordi, il resto sono nuove reclute di questi ultimi anni che hanno comunque permesso al nome Acid Reign di resuscitare, in una maniera affatto trascurabile. “The Age of Entitlement” suona fresco, vivace, con quel pizzico di euforia crossover su ritmi e riff netti, chiari, pregni di furore. Un lavoro che si sente registrato in questi tempi, ma affatto moderno nei modi. Tre quarti d’ora di ritmo, di una vivace attitudine che celebra del vero metal, lasciando intravedere influssi hardcore e un thrash sintetico ma non scarno. Un songwriting essenziale ma affatto povero. Divertente, funambolico in alcuni casi.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10