(Ghost Label Records) È decisamente un buon momento per l’Italia che guarda al symphonic metal, come testimoniano le diverse realtà che si stanno sviluppando, anno dopo anno, nel nostro paese. Con questo primo full length gli Aenigma ampliano il proprio discorso portato avanti con i precedenti EP. Con Caterina “Erin” Bianchi tesa a infondere attraverso la propria voce la grazia necessaria, la poesia e tratti romantici al sound che la band costruisce anche con momenti autenticamente heavy e gothic metal. Un aspetto non secondario in un periodo nel quale spesso le chitarre sono gonfie di distorsioni roboanti, ma povere di riff consistenti. Banalmente si potrebbe collocare una pacchetto di soluzioni degli Aenigma tra Epica e Nightwish, band che ormai hanno inevitabilmente tracciato un solco nel quale seminare, ma si riscontra appunto un lato più robusto con alterazioni appena prog in alcuni frangenti. Un album gradevole, con la Bianchi che svetta certamente, pur senza togliere meriti a Matteo Pasquini, batterista piuttosto al di sopra delle righe rispetto al genere suonato, ed è un dettaglio non secondario, Valerio Minardi, bassista, e Lorenzo Ciurli, alla sei corde e all’occorrenza seconda voce. Insomma, non solo symphonic, non solo smaltato gothic d’ordinanza, anzi di smaltato e patinato in questo “Into the Abyss” non c’è nulla, semmai quattro musicisti in buona evidenza. Un gruppetto di canzoni interessanti, come “The Sacrifice”, la docile e d’atmosfera “Crimson Moon”, che può diventare un classico da suonare ovunque negli anni a venire della band, e poi “Essence of Life” che spinge sull’acceleratore, tutte pronte a colpire da subito l’ascoltatore; per i più esigenti gli Aenigma forniscono il loro corollario di capacità e progressioni di stile, come per “Indistructible” e “Infected”. Dieci canzoni e quaranta minuti per un primo album abbastanza promettente.

(Alberto Vitale) Voto: 7/10

(Ghost Label Records) I toscani Aenigma giungono al debut dopo un demo, un ep e un alto quantitativo di cambi di formazione, che avrebbe portato il sound dal symphonic/folk degli esordi al symphonic/gothic di questo “Into the Abyss”. I nostri non inventano nulla ma il loro platter si fa ascoltare con piacere! Dopo l’incalzante intro, la quasi titletrack “Falling (Into the Abyss)” espone chitarre potenti, di ispirazione nordica, sulle quali si esibisce la brava Caterina Bianchi. Toni sognanti e radiofonici per la power ballad “Away from all”, e a testimonianza che gli Aenigma raggiungono il top quando rallentano il ritmo e abbassano le luci abbiamo l’ottima “Crimson Moon”, con rarefatte parti strumentali che possono ricordare anche i My dying Bride o gli Anathema dell’età di mezzo. Chitarre spigolose ed eterei vocalizzi si dividono la posta in “City of falling Stars”, poi è un tripudio di synth avvolgenti “The Sacrifice”, che ricorda molto i Within Temptation. Un disco fresco e avvincente, che ha i numeri per conquistare.

(René Urkus) Voto: 7,5/10