copaeonblack(Autoproduzione) Da sempre, i tedeschi sono gli interpreti più genuini e quadrati di un certo tipo di heavy/power ‘classico’: sarà limitatezza di orizzonti, sarà fedeltà a una linea, sarà lo spirito di un popolo troppo determinato e uguale a se stesso, ma un cd germanico, in questo ambito, è di solito una garanzia. Gli Aeonblack debuttano sulla lunga distanza a 28 anni dalla fondazione del primo embrione della band: titoli delle canzoni, copertina, foto promozionali… tutto è già visto e sentito. Eppure “Metal Bound” funziona, eccome: funziona nei riff, nelle linee vocali (spesso alte) di Holger, nella genuinità dei ritornelli e delle strutture immortali che hanno fatto la storia del metal. Abbiamo bisogno di altro? Martellante la opener “New Reality”, con una bella pioggia di riff; quasi in territori speed la titletrack, ignorante e piacevolmente fracassona “Last Breath”. La lunga “No One knows” alterna invece, nel proprio sviluppo in crescendo, momenti di pathos ad altri di sgroppate in odore di NWOBHM. Il vero epos del disco è la lunga “Where is God?”, in cui si inseguono suggestioni alla Primal Fear e spunti maideniani; la conclusiva “Dangerous” può fare molti danni dal vivo nella sua immediatezza. Cinquantuno minuti di heavy metal scritti e suonati secondo i dettami della vecchia scuola: per stasera non ho bisogno d’altro.

(René Urkus) Voto: 7,5/10