(Hells Headbangers) Terzo album per i greci Agatus, dopo quasi un decennio di assenza dalle scene. Un lungo silenzio, interrotto da questo album che segna una netta svolta rispetto alle precedenti releases, maggiormente orientate verso un black metal di stampo tipicamente ellenico, sulla scia di acts quali Rotting Christ e Varathron. “The Eternalist” si discosta quasi completamente dal black, eppure conserva un’oscurità innata, dove la nera fiamma arde ancor più viva e minacciosa rispetto ai precedenti lavori. Musicalmente siamo molto vicini alla NWOBHM, con partiture prese di peso dal songbook di Iron Maiden e Judas Priest, con qua e là spruzzate folk, chitarre acustiche (come nella fantastica “Gods Of Fire”). Ottimi gli inserti di tastiere, dal sapore progressivo. Una volta Dani Filth ha dichiarato che il concetto di black metal è molto più ampio di quanto si possa credere: in un certo senso possono essere black metal sia i Dark Throne che i Mercyful Fate. Gli Agatus devono vederla allo stesso modo, visto che nello spirito “The Eternalist” è nero come la pece, eppure le parti in growl/scream sono ridotte all’osso, così come i blast beats, talmente brevi e rari che bisogna cercarli con il lanternino. Eppure, ogni riff, ogni armonizzazione od arpeggio, come ogni parte vocale, ora aggressiva, ora evocativa e recitata, riesce nel tentativo di rendere i pezzi estremamente oscuri e incredibilmente catchy allo stesso tempo.

(Matteo Piotto) Voto: 9/10