
(Karisma Records) Non c’è dubbio che gli Airbag siano pura estasi per l’udito. I loro album in studio sono avvolgenti, travolgenti, seducenti, e la loro ultima fatica in studio, “The Century of the Self”, è un autentico capolavoro. Però qui siamo davanti a un live, e un concerto è un’altra cosa: è forse il punto di partenza e, al tempo stesso, il punto di arrivo di ogni canzone, di ogni artista, di tutto ciò che significa fare musica. Ci sono live rumorosi, live registrati in qualche modo, anche perché è molto difficile catturare su disco ciò che si diffonde in una sala concerti: quell’energia, quella spontaneità, senza dimenticare l’interazione con il pubblico. Con “Dysphoria” gli Airbag si superano anche per quanto riguarda la registrazione dal vivo, non solo per aver tenuto un concerto possente e tecnicamente tanto ispirato quanto perfetto, ma per aver saputo trasmettere quei suoni profondi e ipnotici, quelle linee di basso monumentali (qui suonate da Øystein Sootholtet degli Oak), quelle chitarre taglienti, mentre il vocalist Asle Tostrup si esibisce forse in una performance insuperabile. Con tutti i brani dall’ultimo disco, più altri pezzi incisivi della loro discografia, con oltre un’ora e mezza di musica di livello superiore, “Dysphoria” è il loro vero primo album dal vivo… e potrebbe anche essere l’ultimo, per il semplice fatto di risultare insuperabile sotto ogni punto di vista.
(Luca Zakk) Voto: 10/10




