(autoproduzione) Opera di un chitarrista che si è concentrato sulle canzoni, sulla necessità di crearle e dare loro forma e qualità, anziché esaltare principalmente la sei corde. Alessio Secondini Morelli (Anno Mundi e Freddy & The Kuegers) sviluppa le canzoni di questo progetto in studio nell’ambito dell’heavy metal e hard rock di matrice anglosassone. Qualcosa che ricalca Judas Priest, Saxon e l’hard ‘n’ heavy dei Deep Purple. Le cinque canzoni di “Hyper-Urania” sono comunque sfaccettate e si diversificano e in maniera sostanziale. L’opener dell’EP è affidata al microfono di Federica Garenna e nonostante gli impeti del Morelli, la canzone sembra una falsa riga dell’hard rock statunitense anni ’80, oltre ad avere una certa contaminazione dal soul. Pezzo superlativo, la voce è magnifica e il titolare del progetto si lancia in riff energici e aspetti solisti grintosi. Vocalmente “Hyper Urania” si avvale di tre voci e le altre due sono quelle di Freddy Rising e Francesco Lottes. Niente male “Lord of the Flies” che risente in fatto di heavy dell’atmosfera britannica di decenni fa, mentre un tocco tra Malmsteen e Ritchie Blackmore (quanto il primo deve al secondo…) arriva in “Fuga in MI Minore ‘Del Canto delle Valchirie’”. Sei canzoni, delle quali la cover di “Veteran of the Psychic Wars” dei Blue Öyster Cult, completano un quadro energico e vestito di eleganza.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10