copAlghazanth(Inverse Records) Settimo album nella lunga e tormentata carriera della band finlandese. Line up confusa, scambi di strumenti musicali, tanto che in questo nuovo lavoro il chitarrista Thasmorg si occupa di voce (come al debutto) e basso. Un album certamente non rivoluzionario, ma carico di atmosfera, energia, potenza e concepito con ampia intelligenza, fino all’ottima registrazione. Le tastiere regalano quell’extra trionfale, senza risultare dominanti e/o convertire il genere di questa band in una variante sinfonica del black. Sei pezzi, tutti di grande durata (niente sotto i sei minuti, mentre in ben due casi si gravita attorno ai dieci), dato che dimostra un certo impegno compositivo e nella creazione di un generatore di emozioni intense. Un album che racchiude energia e carisma senza limiti. Ritmiche poderose e travolgenti come sulla bellissima “AdraMelek Taus” che descrive alla perfezione il genere suonato da questo progetto. Siamo infatti nel territorio black metal abbastanza tradizionale, ma arricchito da una intensa e poderosa componente melodica, capace di regalare dettagli pieni di intensa potenza, di marzialità e trionfo. Molto ben strutturata la opener “In Your Midnight Orchard”, capace di alternare idee cadenzate, sinfoniche, gloriose, fino a raggiungere soglie ai confini con un melodico che arriva all’unplugged, con linee di basso dominanti ed estremamente poderose. Canzoni quali “With Sickle, With Scythe” riescono come succede con la opener a trasportare in un mondo diverso, parallelo, oscuro e meravigliosamente decadente. Sono proprio proprio questi parametri non precisamente comuni che danno una vita al disco, il quale altrimenti ruoterebbe attorno allo stesso range di riffs -efficienti- ma forse ripetitivi. Ma l’insieme della proposta concepito con univoco coinvolgimento diventa importante, entusiasmante con l’ascoltatore che si trova davanti ad un qualcosa di impattante, non certamente dimenticabile, a cominciare dalla stupenda e perversa copertina. Un ottimo disco di black metal melodico, composto con creatività, suonato con maestria con musicisti che si avvicinano alla perfezione assoluta.

(Luca Zakk) Voto: 7,5/10