(earMusic) A quasi settant’anni di età, una cinquantina dei quali trascorsi nel mondo del rock, Alice Cooper è un’icona che non ha bisogno di dimostrare nulla. Per questo motivo, il primo termine che mi balza in mente ascoltando questo “Paranormal” è “divertimento”. Sembra infatti che zio Alice si sia divertito un mondo a comporre questo album, o almeno questa è il mood che traspare in questa sua ultima fatica discografica. Tutto l’album trasuda semplicità, puro rock’n’roll che ci riporta alle origini, ai primissimi album di Alice Cooper, un artista che ha sempre mantenuto una credibilità ed uno stile inconfondibile anche quando si è coraggiosamente avventurato in territori lontani dalle sue sonorità (ad esempio “Brutal Planet”, secondo me un capolavoro di pesantissima oscurità, caratterizzato da un sound vicino all’industrial di Rob Zombie). Gli anni sembrano non trascorrere mai per Alice, che sembra vivere una seconda giovinezza sfornando una manciata di brani che sembrano essere concepiti per essere suonati dal vivo. “Fallen In Love” è un hard blues intenso, con un testo pieno di autocitazioni (“I was a BILLION DOLLAR BABY in a diamond dress, now i’m a dirty DESPERADO in a steaming mess, she DRIVE ME NERVOUS as a cat on a hot tin roof, she’s like a cup of POISON that i can’t refuse”). “Dynamite Road” è veloce ed irresistibile, con un breve intermezzo che rende omaggio a David Bowie con il riff di “Rebel, Rebel”. “Paranoiac” è cadenzata, anthemica, con un refrain che si stampa istantaneamente in testa, caratteristica questa comune in tutti i pezzi. “The Sound Of A” richiama invece le sonorità dei Doors di “Riders On The Storm”. L’album contiene anche un secondo, contenente alcuni classici dal vivo, ma soprattutto due pezzi inediti composti e suonati con la formazione originale della Alice Cooper Band (Micheal Bruce, Steve Hunter, Neal Smith, Dennis Dunnaway). “Genuine American Girl” è irriverente, pregna del sense of humor che da sempre caratterizza zio Alice. “You And All Your Friends” è puro rock’n’roll alla Rolling Stones, estremamente catchy e settantiano. Un ritorno in grande stile, con un album che ha l’unica pecca di non contenere il classico pezzo destinato a passare alla storia, ma lo spessore delle composizioni è mediamente di altissimo livello.

(Matteo Piotto) Voto: 9/10