(Sleazy Rider Records) Secondo disco per i ferraresi Altair, macchina da power/prog che in questo “Descending”, stando alla mia nota-stampa, dispiega all’ascoltatore una sorta di rappresentazione teatrale dei circoli dell’Inferno, intesi però come esistenti soltanto nella nostra mente. La copertina risulta molto evocativa nel descrivere il concept! La breve intro è preludio a “Path of Worms”, power/prog dal taglio epico e maestoso, dalla base piuttosto veloce; è invece arcigna “Limbo”, che ricorda volentieri certi carrarmati dei Symphony X, ma ha delle tastiere più leggere. Intricatissima “Seven”, forse il picco della scaletta, molto più progressive che power. “Godless” ha la fluvialità dei Vanden Plas, mentre è di classe sopraffina “Flame of Knowledge”. E infine, sarà deformazione data dai miei ascolti abituali, ma nell’epica “A Lesson before ascending” che chiude il platter ci ho sentito anche eco degli ultimi Rhapsody of Fire, quelli più complessi. Non possiamo ritenere gli Altair una band originale, ma certamente gli emiliani sono in grado di ripercorrere con maestria e personalità alcuni sentieri già tracciati: nel 2017 è già fare un buon disco.

(René Urkus) Voto: 7/10