(autoprodotto) Prog-rock 100% made in Italy. Ormai attivi da 8 anni, gli Anabasi Road si mettono alla prova con un EP molto intenso, musicale, ricchissimo di archi ed infinitamente tecnico. Solo quattro tracce, ma una dose di tecnica infinita specialmente nelle vaste sezioni strumentali. È palese la tradizione prog italiana, ormai identificabile ovunque nel mondo e, in questo contesto, gli Anabasi Road non scherzano e non sono secondi a nessuno. “What Does It Mean” è un concentrato di stile, classe, musica, strumenti e fantasia compositiva senza limite. Divini gli archi su “Sunset Prelude”. Mi convince meno la voce su “Morning Comes”, quando con la opener provavo sensi di esaltazione… ma sono solo partentesi dentro una canzone che comunque mette in risalto un sacco di dettagli (molti archi anche qui) e la stessa componente vocale sembra alterni momenti meno brillanti a puri esempi di potenza e musicalità. Con “The Dream Machine” capisco che la voce è fantastica, il (mio) problema è ‘solo’ un rimasuglio di accento italiano che su certi passaggi complessi toglie valore ad una interpretazione sublime. Ma anche la voce è uno strumento… ed è lecito che il suono sia più o meno coinvolgente ma comunque personale. Musicalmente la band dimostra maturità, genio ed anche un po’ di pazzia. I brani sono estremamente complessi ma riescono ad essere fruibili e pure catchy (specialmente i primi due). Un buon esempio di prog italiano. Un genere unico e difficilmente imitabile, con una band ottima interprete di uno stile assolutamente intramontabile.

(Luca Zakk) Voto: 7/10