(Unorthodox Emanations) Giungono al terzo album gli Svizzeri Anachronism, fautori di un death metal iper tecnico e dai forti richiami jazz e prog, sulla scia di acts come Gorguts e Ulcerate. La componente estrema è ben presente sotto forma di riff brutali, sostenuti da un drumming sovrumano per velocità e precisione, mentre il growl di Lisa Voisard è rabbioso e molto profondo. In mezzo a tutto ciò troviamo un basso che abbandona il semplice ruolo di sezione ritmica per prodursi in una serie di virtuosismi evidenti sia nelle parti più tirate, sia nei passaggi più melodici, nei quali la chitarra si incammina verso stacchi jazzati di livello elevato e la batteria mette per un attimo da parte i blast beats a favore di patterns giocati prevalentemente sui piatti con partiture swing e fusion. Come se questo non bastasse, un pezzo come “Source” impreziosisce l’album tra ritmiche devastanti di scuola Morbid Angel, cambi imprevedibili ed un meraviglioso assolo neoclassico. Genio, apparente sregolatezza ed una padronanza assoluta degli strumenti rendono l’album di categoria superiore, nonostante l’affinità con gli Ulcerate sia palese.

(Matteo Piotto) Voto: 7,5/10