(Brute! Productions) Buon debutto per i Filippini Anal Fissure, fautori di un brutal death metal alquanto tecnico, che mescola influenze di bands come Dying Fetus, Foetopsy e Devourment. Una concezione del brutal death piuttosto moderna, quindi, dove la componente tecnica ha un ruolo predominante, senza per questo schiacciare il devastante impatto delle composizioni, che alternano accelerazioni di matrice grindcore a rallentamenti claustrofobici e pesantissimi, valorizzati da una produzione davvero massiccia, che conferisce ancor più brutalità ai pezzi. L’album scorre piacevolmente, e i deathsters più incalliti proveranno una gran gioia ad ascoltare pezzi come “Gorging On Rotten Flesh”, dal riffing intricato e ricco di cambi di tempo, o la devastante “Brute Crusade”, decisamente più lineare, ma con la potenza di uno schiaccia sassi. Forse, il difetto principale di questo lavoro è una certa mancanza di originalità, visto che i pezzi ricalcano abbastanza fedelmente lo stile delle bands a cui si ispirano. Ma i ragazzi sanno maneggiare egregiamente i loro strumenti e, considerando che si tratta di un debutto, sono certo che troveranno presto la loro strada.

(Matteo Piotto) Voto: 6,5/10