(Limb-Soulfood) Uno dei debutti italiani più riusciti ed emozionanti degli ultimi anni è certamente “The Alliance of the Kings”, del 2010, primo capitolo della saga fantasy scritta dagli Ancient Bards. Nella musica dei romagnoli rinasceva lo spirito più genuino del symphonic power metal, quello dei Rhapsody, dei Dark Moor e dei Thy Majestie di un tempo, con risultati di altissimo livello sia negli anthem come “Four Elements”, sia nei brani più elaborati come “Lode al Padre”. Un anno dopo troviamo i bardi alle prese con il secondo album: “Soulless Child” è sicuramente più ambizioso, in certi punti forse anche troppo! Ed è l’unico difetto – appunto quello di essere un po’ troppo pretenzioso in qualche passaggio, soprattutto nella fluviale “Hope dies last” che chiude la scaletta coi suoi oltre 14 minuti di sviluppo – che posso imputare a questa ottima release. Mentre “To the Master of Darkness” è maestosa e solenne, “Gates of Noland” presenta alcune movenze tipiche del power/folk, e “Broken Illusion” ci porta più verso i Fairyland che verso i Rhapsody of Fire – e la cosa, va detto, non è per nulla uno svantaggio. “All that is true” dura 10 minuti ma diventa davvero coinvolgente soltanto nella sua lunga parte strumentale: e allora forse non conviene presentare al pubblico brani troppo lunghi e poco immediati, se il punto di forza di “The Alliance of the Kings” era appunto quello di offrire pezzi immediatamente fruibili e sempre basati su melodie accattivanti ma non scontate. In questo senso, “Valiant Ride” è la composizione che più ricorda il debut e per questo risulterà essere il brano preferito di molti degli ascoltatori. “Through my Veins”, grazie a una collaborazione vocale maschile (e con il tutta la world wide web a disposizione non sono riuscito a sapere di chi si tratta!), spinge nuovamente al massimo con il suo epos ruggente; prima della succitata e mastodontica suite è l’ulteriore dimostrazione di un songwriting maturo e sapiente. Se ci aggiungiamo la bella e brava singer Sara Squadrani, credo che possiamo perdonare a “Soulless Child” il suo smisurato orgoglio!

(Renato de Filippis) Voto: 7,5/10