(Signal Rex) Secondo album per i violenti ed oscuri Armnatt, i quali elargiscono vagonate di malvagità dal Portogallo. Raw black metal, tanta ignoranza e poco rispetto: una dose di violenza senza limite, senza censura e senza alcuna visione positiva. Lontani da modernismi, da abbellimenti, da ricerche melodiche o tendenza catchy, gli Armnatt mettono in musica un assalto frontale micidiale, rumoroso, pericoloso che adora provocare letali spargimenti di sangue. L’intro attiva l’atmosfera proponendo per oltre un minuto e mezzo il rumore del fuoco che brucia, cosa esaltata da un titolo che non lascia spazio a dubbi: “The Flame Of Purification”. Ma si tratta di una minaccia, non di un momento purificatore o rilassante, in quanto la title track è subito marziale, tuonante, urlata, malata, piena di ansia, elettrizzata da una fretta ipnotica di raggiungere orgasmi demoniaci. Solo un paio di parentesi meno tirate sull’altrimenti furibonda “Black Devotion”. Puro old school con “Circumscribing the Circle”, ossessiva “Eternal Night”, punk putrefatto con “Vultfigures”. Momenti epici avvolti in una nebbia sulfurea con l’ottima “Obscure”, ulteriore arrogante decadenza su “In the Catacombs”. Roba anni ’90. Chiese in fiamme. Vite estirpate. Simbolismo cristiano affiancato ad atti impuri. Malvagità. Devastazione. Negazione. Totale crudeltà. Il tutto ovviamente su CD… inevitabilmente su vinile e, nel nome di Satana e in onore della tradizione, su cassetta!

(Luca Zakk) Voto: 7/10