(Cleopatra Rec.) La grandezza passa anche per la grazia. La grandezza è la varietà di stile che fonda “And the Stars Above”, seconda opera del duo Armonite, ovvero il violinista Jacopo Bigi e il tastierista Paolo Fosso. Toccante lo strumento di Bigi, ma non il solo protagonista del progressive che si sviluppa nella sola maniera strumentale con grazia semplice ma cristallina, come il tocco sui tasti bianchi e neri di Paolo Fosso. Agli Armonite si aggiungono Colin Edwin, bassista dei Porcupine Tree e altri bassisti e musicisti e con l’ausilio della batteria, più strati si sommano e rendono “And the Stars Above” un universo ampio, dalle melodie che sbocciano attraverso una varietà cromatica. “The March of the Stars” apre l’album con dolcezza e possiede uno dei pochissimi inserimenti vocali in tutto il lavoro; la canzone rappresenta una maestosa metafora del “Paradiso” di Dante. “Plaza de España” è un pezzo soave, sognante, con strumenti che intervengono attraverso un tocco armonioso. Il carattere ‘cinematografico’ di “And Stars Above”, il suo essere colonna sonora di pensieri e sogni della nostra vita si mostra nella sua totalità. Con durate contenute, principalmente attorno ai tre minuti e mezzo di media, i quattordici pezzi, dei quali due sono bonus track (rispettivamente un quartetto d’archi e assolo di pianoforte), formano la catena di un sogno. “Blue Curaçao” è l’esempio di un ritmo frizzante tra funky e jazz, ma la durezza, se tale può essere, di alcuni estratti di “Next Ride” o “District Red”, per non parlare di “What’s the Rush”, confermano quanto Bigi e Fosso possano essere intensi e scorrevoli nel proprio sound. Andrebbero elencate tute le composizioni e ognuna per una propria e suprema individualità, carattere, armonia. Gli Armonite mostrano cenni di Nice, EL&P, PFM, Le Orme e Goblin, ma sono delle brevi frazioni di un contesto generale, nel quale lo spirito della band è unico e solo. Un sound moderno in una colonna sonora per noi tutti, dentro la quale riporre i nostri pensieri e magari capirli meglio.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10