(Metal Blade Records) Per un’introduzione o panoramica sugli Armored Saint si rimanda il lettore all’oscuro della band altrove, verso altre fonti di largo uso. Oggi, 2020, gli Armored Saint sono una realtà affatto trascurabile. Alfieri di un heavy metal molto personale, il quale negli anni ha conosciuto momenti di gloria e altri non tali, gli Armored Saint nel tempo hanno attraversato diverse vicissitudini di formazione e, non da meno, di stile. Ed è proprio lo stile che offre “Punching the Sky” che consolida quanto la band crea da qualche anno in studio. John Bush è in assoluta forma al microfono e i suoi colleghi non da meno, tutti impegnati a sembrare una heavy metal band quando in realtà altro non è che una buona espressione di un crossover stilistico, con situazioni moderne mischiate a qualcosa di classico, sia degli anni ’80 che ’90. Il tutto avviene con semplicità e al contempo una buona dose di mestiere. “Punching the Sky” è in sintonia con la varietà proposta da “Win Hands Down” di cinque anni fa e infatti la band appare intatta in fatto di composizione. Il proprio essere che sa ampliarsi, implementare della melodia immediata ma fatta con cura e un minimo di personalità e carattere, è ancora un momento significativo nelle canzoni degli Armored Saint. Il metal, il rock, l’hard rock sfumano tra di loro, si fondono, si annullano, si cercano. La band crea un album docile, curato, rifinito nonostante all’impatto risulti eccellente ma più ascolti lo svelano nella sua reale natura.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10