(Schwardorn Production) Asaru, un nome che mi ricorda qualcosa. Ma cosa? Ecco, è Frank Nordmann, il fondatore, il quale ha militato negli Agathodaimon per diversi anni. Il chitarrista e cantante viveva in Germania e fondò la band, la quale incise due demo e un EP, incise anche un album, ma le difficoltà a trovare una etichetta disposta a pubblicarlo, annientarono la vita stessa degli Asaru. Il colpo di grazia venne dal trasferimento di Frank ad Oslo. All’improvviso a qualcuno viene in mente di pubblicare “Dead Eyes See Still”, ovvero quel primo album rimasto nel cassetto. E’ il 2009 e a farsi avanti è la ARTIcaz Records. L’evento induce Nordmann a riprendere il nome Asaru e ritornare a suonare. Con Nordmann figurano in questo lavoro Petter Myrvold al basso e Sebastian Wilkins alla batteria. Siamo ai giorni nostri e ad un black metal che riprende la tradizione scandinava (le giganti melodie degli Emperor), ma anche le espressioni del black tedesco. Trame epiche (“Fortapt i Dudens Favn” e “World on Fire”), ma possenti, dure, titaniche, con inserti in stile thrash metal (“Under the Flag” e “Invoking the Serpent of Death”) oppure tremendamente veloci (“Blind Obedience”). “From the Chasms of Obliveon” è un fiume impetuoso, travolge e lo scorrere delle sue acque produce maledizione e racconti arcani di epoche remote.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10