copasepticwa(Memorial Records) Se fossero anche capaci di tirare fuori una buona canzone, inteso come un pezzo da urlo, qualcosa che ti resta dentro al primo ascolto, forse gli Aseptic White Age potrebbero essere la migliore cosa nell’odierna scena metal italiana. Non è così perché gli Aseptics forse non sono interessati alla struttura canzone così come sempre viene concepita dai più, perché imprigionati nel proprio sperimentare e andare oltre gli schemi, di valicarli e ritornarci dentro, come un elastico di stile. Con “Reminiscence” siamo nella free-form più pura. È un luogo in cui elettronica, capacità strumentale, suoni e inventiva si uniscono per produrre qualcosa che si trova ai limiti della psichedelia e del progressive. Il tutto su un versante metal, ma anche rock e oltremodo in qualcosa di indefinibile. Effettivamente è complesso etichettare l’album e per il solo fatto che si rischia di allontanarsi dalla realtà di questi suoni conseguenziali tra loro che scatenano sequenze sfasate. Sono come le particelle che costituiscono un atomo: infinitamente lontane tra di loro eppure lì, chiuse e legate in uno spazio ben limitato. Il tutto viaggia però verso l’infinito, verso un musica che si espande e non solo attraverso strumenti canonici, come batteria o chitarra, ma anche per mezzo di un sassofono dal forte stile, dalla personalità giusta e che colma di melodia l’insieme generale.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10