(Eisenwald) Secondo album dopo dopo un lustro per il duo svizzero, composto dalla coppia ex Phased ed ex Shever. Lehtinen si occupa di batteria e chitarre, mentre Nadine suona anch’essa chitarre, basso… ma soprattuto firma le laceranti linee vocali, difficilmente attribuibili ad un’ugola femminile. Black con deviazioni doom. Doom con espressioni black. “Echi”, il significato del titolo scritto in lingua finlandese, tortura con quaranta minuti granitici, pesanti, destabilizzanti e meravigliosamente opprimenti, ricchi di riverbero, ipnotiche tendenze dal sapore post metal, sferzate che sbordano sullo sludge, esaltando concetti drone. Grintosa “Aeolus”: black metal efferato che divaga verso rallentamenti di una pesantezza epica micidiale. La lunghissima ”Between Furious Clouds” regala un’atmosfera tanto brulla quanto esaltante, mentre dissonanze geniali incalzano durante tutto la lunghezza di un brano che sconfina su direzioni progressive. Inquietante per un’assurda associazione di violenza e visione introspettiva l’ottima “Bloodstones”. Granitica e isterica “The Closing”, ridondante, pulsante e suggestiva la conclusiva “(She is) Awakening”. Epici. Dannati. Oscuri. Spietati. Lenti ed infinitamente pesanti. “Kaikuja” offre malattia mentale, rabbia spirituale ed svariate immancabili aperture che provocano un head banging schizoide!

(Luca Zakk) Voto: 8/10