copAtomkraft(Minotauro Records) Esistono bands che sono diventate grandi per svariati motivi che vanno al di la dei meriti artistici, come ad esempio avere il suono giusto nel momento in cui questo gode di popolarità. Gli Atomkraft sono nati nel 1979, in piena esplosione della NWOBHM, ma la loro musica era troppo estrema, ai limiti del non ancora esistente thrash metal, e quindi considerati ai margini del movimento che stava spopolando in Inghilterra. Quando poi, nel 1983 sono usciti i primi album della nascente scena thrash, il loro sound era considerato già datato, nonostante i concittadini Venom riscuotessero maggior successo suonando un genere abbastanza simile. Paradossalmente sarà proprio grazie ad essi che il nome Atomkraft prenderà quota, quando Tony Dolan sarà chiamato a sostituire Cronos al basso e al microfono nella band autrice di “Black Metal”. Questa raccolta da parte della Minotauro Records, costituita da ben tre cd permette di riscoprire una band che sicuramente ha raccolto meno di quanto seminato. Il primo dischetto contiene demos risalenti ad un periodo che va dal 1980 al 1988; la qualità del suono è talvolta buona come, per esempio le registrazioni di “Atomized” del 1988. altre volte invece lascia a desiderare, come nei demos dell’EP “Conductors Of Noise”. Abbiamo la possibilità, in ogni caso di riscoprire alcuni gioiellini come “Atomized”, “Requiem” e “Total Metal”. Il secondo cd contiene altri tre demos, uno risalente al 1985, gli altri due risalgono al 1993 e 2001, e rappresentano un tentativo non perfettamente riuscito di modernizzare lo stile della band. Sebbene alcune intuizioni appaiano interessanti, il sound appare alquanto snaturato. Sono presenti anche due tracce live registrate nel 1985 e altri quattro brani dal vivo registrati a Londra. Il terzo cd contiene quattro canzoni prese da un concerto in Polonia nel 1988 e dieci pezzi registrati sempre live nel 2005 in Olanda. Anche in questo caso è ovvio che la qualità del suono non sia omogenea e i brani del 1988 hanno una registrazione amatoriale, mentre nel concerto del 2005 si sente tutto in maniera più nitida. Maggior parte dei brani proposti sono classici, con alcuni più recenti, come la thrashy “ICGAF”. Una raccolta che mostra una panoramica completa, dagli esordi alle ultime evoluzioni di una band meritevole di maggior considerazione rispetto a quella ricevuta fino ad ora.

(Matteo Piotto) Voto: S.V.