(Sentient Ruin, Blood Harvest Rec. e Caligari Rec.) Come già indicato, questo lavoro è sponsorizzato da tre etichette piuttosto attente all’underground e ai suoni estremi di diversa natura. La band, statunitense, presenta un crust ammanicato col death metal di carattere vagamente svedese e non solo. Del resto i componenti della band arrivano da esperienze con Necrot, Vastum e altre realtà del sottobosco metal degli Stati Uniti. Una contaminazione d’intenti, ma anche un carattere molto preciso per gli Atrament, ovvero un D-beat che sfuma in cose death e appena black senza troppi fronzoli. Pezzi veloci, tirati, batteria che picchia andando avanti come un motore diesel, il riffing roboante, con tre o quattro variazioni sostanziali a pezzo, una voce cavernosa e dai toni harsh. Roba dura che non arriva a 30′ e prosciuga ogni cosa, con un atteggiamento preponderantemente punk, oltre a un songwriting che alla lunga risulta però un po’ piatto.

(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10