(Napalm Records) Il settimo peccato capitale dei norvegesi Audrey Horne, la band hard rock composta da gentaglia solitamente legata a sonorità ben più estreme, come Arve Isdal, ovvero Ice Dale degli Enslaved, Thomas Tofthagen, ex Sahg, Kjetil Greve, anche fotografo per i Mayhem in occasione di “De Mysteriis Dom Sathanas” edizione 2020 (senza contare che qui dentro ha militato anche King ov Hell… di God Seed, ex-Gorgoroth). È quasi incredibile che questa band riesca sempre a risultare così energetica e maledettamente capace di mettere in scena un hard rock, un NWOBHM, di tale potenza e qualità, cosa poi esaltata dalle ottime capacità vocali del frontman Torkjell “Toschie” Rød. Subito rabbiosa, tetra e pungente la opener “Ashes To Ashes”, un groove micidiale che incalza verso un ritornello indovinato. Tendenze grandiose su “Animal”, “Break Out” appare deliziosamente ‘Ozzy-ana’, diavolo, il main riff sembra uscito da “Bark at the Moon”! “Return To Grave Valley”, un pezzo strumentale, è irresistibilmente Maideniana, spaziando dai primissimi lavori in poi, mentre è decisamente corposa e subdolamente concepita per l’arena “Danse Macabre”, alla quale fa seguito il puro rock melodico della title track. Travolgente, tuonante, seducente e grintosa “All Is Lost”, sentori di rock classico con tracce bluesy su “Toxic Twins”, prima della conclusiva “From Darkness”… altro brano molto ricco, deliziosamente complesso, che richiama alla mente momenti immensi di Iron Maiden, Helloween e per certi versi pure Stratovarius. Inutile girarci attorno, ma l’hard rock è stato, è tutt’ora… e sempre sarà un genere capace di trasmettere energia in molteplici forme: da una espressività sentimentale ad una rabbia scatenata, dal divertimento puro alla corsa folle a tutto gas lungo quell’autostrada senza fine; l’evoluzione delle mode, dei gusti e dei suoni difficilmente arriverà mai a creare qualcosa che possa avere l’impatto sociale che ha avuto questo genere nella sua epoca e, ad ora, quel sound esploso tra gli anni ’70 e ’80 rimane ancora un esempio intramontabile di ‘ever green’ in grado sedurre i fans di un tempo oltre che attrarre una nutrita cerchia di nuove leve. Gli Audrey Horne? Anche se loro stessi sono classificabili come ‘fans dell’epoca’… il loro essere musicisti di talento li porta a saper guardare al futuro, ad un nuovo pubblico… ricreando oggi quella magia di qualche decennio fa… rendendola nuovamente fresca, attuale e incredibilmente avvincente!

(Luca Zakk) Voto: 9/10