(Pride & Joy Music) Autumn’s Child è il nuovo progetto di Mikael Erlandsson, nome leggendario in ambito melodic rock, autore di una manciata di album solisti di gran classe oltre alle varie collaborazioni con nomi di spicco, come ad esempio nel precedente progetto Last Autumn’s Dream, dove inizialmente erano coinvolti i tre quinti degli Europe (Ian Haugland, Mic Micaeli e John Leven) ed il chitarrista dei Fair Warning Andy Malececk, mentre successivamente troviamo Marcel Jacobs (Talisman) e Jamie Borger (Treat). “Starflower” è il sesto album sotto il moniker Autumn’s Child ed è l’ennesima dimostrazione di grande classe, tecnica e gusto melodico, ma anche di varietà stilistica; “Gamechanger” è incalzante e grintosa, con la voce graffiante nelle strofe e nel chorus ma decisamente melodica nel pre chorus. “Aphrodite’s Eyes” è aperta da una melodia orientale per evolversi quasi subito in un rock ad alto voltaggio con assoli funambolici e richiami alla melodia di apertura. “Welcome to the Show” si muove tra rock and roll e power metal, con un ritornello che si avvicina molto a certe cose degli Helloween. “Opera” rallenta i ritmi con un duetto iniziale tra piano e voce, seguito dall’ingresso della chitarra acustica, tastiere e chitarra elettrica che disegnano melodie in un crescendo di rara bellezza. “1995” ha una linea vocale che in qualche modo mi riporta alla mente “Helter Skelter” dei Beatles, mentre il ritornello è molto ruffiano, un po’ alla Def Leppard con le tastiere fanno la parte del leone. “Love From Tokio” è l’ennesima gemma, aperta da chitarre acustiche che accompagnano la voce particolarmente espressiva di Mikael , impreziosita da un solo di favoloso ad opera di Pontus Åkesson. Un ritorno epocale per una delle più grandi voci del rock melodico.

(Matteo Piotto) Voto: 9/10