(Xtreem Music) Era da qualche anno che gli Avulsed non pubblicavano un album e David Rotten e il resto della band, ormai completamente rinnovata, si ripresentano con qualcosa di concretamente genuino e valido. “Phoenix Cryptobiosis” piace da subito per le sue atmosfere lugubri, per quell’ascendenza di stile tipica del death metal vecchia scuola, la sagace e abile capacità degli spagnoli a tenersi tra la scuola statunitense e quella europea del genere. Pur con questa patina di stile classico, la scrittura dei pezzi risulta in definitiva accattivante perché in primis si avevrtono le variazioni continue e tutte consequenziali nelle strutture dei pezzi, non da meno emerge anche una valida intensità melodica che scorre lungo tutto il flusso dell’album. Si percepisce il solido lavoro della batteria da parte di Santiago García Arroyo (ex Endernity e membro di altre formazioni come gli Holycide), abile nel tenersi sia come base ritmica che come elemento di contribuzione all’arrangiamento, con l’incollarsi alle chitarre doppiandole in certe occasioni. Le sei corde poi si pongono anche sul piano dei solo e fraseggi con una lucida efficacia melodica. A loro modo gli Avulsed suonano con un piglio tecnico per niente esasperato e risultano così agili e freschi. Gli Avulsed pubblicano un album di puro death metal che al di là delle ascendenze o riferimenti di stile, offrono all’ascoltatore l’essenza del genere nelle sue più note sfumature e caratteristiche, proponendosi con uno stile vivace e coinvolgente.

(Alberto Vitale) Voto: 8,5/10