(Moribund Records) Dal Libano tuonano con un black metal strano, assurdo e sicuramente proveniente da un luogo non tipicamente compatibile con questo genere musicale. Si definiscono anti religiosi (qualsiasi religione) e giungono al secondo full length. Anzi… loro sono anti tutto: istituzioni, razze, religioni, uomini, donne, umanità in genere. Musicalmente sono un gran pugno in faccia, sulla scia di esempi come Impaled Nazarene o le deviazioni di Nattefrost. Ma questo disco, oltre a violenza inaudita, offre una teatralità intensa iniettata con samples vocali, cinematografici… scene inquietanti che altro non fanno se non spargere benzina attorno all’incendio che si scatena con ciascuno dei dieci brani. Apre senza rispetto (a partire dal titolo) la tuonante “Raw War (Beirut Unveils Her Pussy Once More)”, tanto per far capire che questa non è roba per gente dolce e romantica. Oscura e pesante, sempre e anche a partire dal titolo, “Every Time A Child Says ‘I Don’t Believe In Allah’ There Is A Little Allah Somewhere That Falls Down Dead”: riff dal sapore punk, violenza dal sapore sadico e samples corali destabilizzanti. Brani con titoli come “I Think I Killed Her“ non nascondo nulla, ed offrono melodie thrash, rallentamenti doom, samples tossici ed un invito all’headbanging terminale. Stupenda “Fever In Tangiers, or To William”: dissonante nell’introduzione, demoniaca e perversa nei samples, ossessiva e ipnotica nel riffing. Nessuna pietà ed isterismo totale con “Closure Is Boring”. Mancanza di equilibrio mentale con la sconvolgente “The Pig Who Had Miraculously Been Spared Decomposition”. Psichedelico, drone, ambient decomposto ed una sana mazzata punk & black con “Jerusalem I” e “Jerusalem II”. E questo prima della conclusiva ed irriverente (ancora una volta a partire dal titolo) “The Fine Art Of Arrogance. Part II (The Apocalypse Is But An Ejaculation)”. Strani, proibiti, reietti, violenti, pericolosi, assetati di sangue, senza rispetto, pregni di odio. Un esempio palese di musica estrema senza alcun tipo di precauzione.

(Luca Zakk) Voto: 7,5/10