(Century Media / Sony Music) I danesi Baest danno un seguito al validissimo “Necro Sapiens” uscito quattro anni fa, proponendo un album potente, sincero, diretto, sempre indiscutibilmente death metal, con un tocco diverso, portando il genere dentro una dimensione che oso definire come ‘death & roll’, cosa che offre una potenza devastante e un livello di coinvolgimento semplicemente irresistibile. ‘death & roll’? Beh, quando in un brano come “King of the Sun” riescono a coinvolgere il connazionale Jesper Binzer dei D-A-D, ecco che la componente ‘roll’ diventa incredibilmente evidente, palese, inevitabile. Riff veloci, corposi, sostanzialmente ed intenzionalmente classici, aperture melodiche molto ben costruite, un’evidente nuova direzione per il death metal che questo quartetto di Aarhus vuole proporre. Brani iper classici come “Imp Of The Perverse” (quasi vicini al blackened death) si alternano a perle inedite come “Stormbringer” o la title track. Incalzante “Mouth Of The River”, minacciosa “Misfortunate Son” (feat. ORM), imprevedibilmente super melodica “Light The Beacons”, prima dell’oscurità elargita dalla conclusiva “Depraved World”. Death metal? Volete del death metal ma siete stanchi del solito death metal? Provate i Baest. Provate “Colossal”., non ve ne pentirete!

(Luca Zakk) Voto: 7,5/10