(Andromeda Relix) Mi fa sorridere il fatto che il nome di questa band si fonda sempre con il titolo delle pubblicazioni. Le ultime due recensite (qui e qui), infatti, erano a nome ‘Baro Prog Jet’… ma questo nuovo lavoro vede il ‘jet’ migrare sul titolo, abbandonando il moniker… cosa insignificante, visto che ma siamo sempre dinnanzi a un lavoro del maestro, bassista e polistrumentista italiano Alberto ‘Baro’ Molesini! È il suo quarto lavoro in questo contesto, cosa irrisoria per un musicista impegnato a tutto tondo in molteplici progetti… cosa che comunque ci regala otto brani intensi, complessi, seducenti, catchy ma contorti, con linee di basso sublimi e un ventaglio di ugole che comprende tra gli altri anche Iacopo Meille dei Tygers of Pan Tang. Un concept, come da manuale del vero prog; brani corti e brani consistenti, un ventaglio di artisti i quali, oltre alle voci (maschili e femminili), coprono parti di violino, chitarra, piano e altri strumenti esotici. Un altro esempio di maestria, un altro capitolo musicale al quale inchinarsi, con devozione, con passione, con totale abbandono.

(Luca Zakk) Voto: 9/10