(Iron Bonehead) Uno spirito black/thrash metal si eleva dalle viscere del suolo boliviano e si manifesta in questa terza  opera dei Bestial Holocaust. La voce di Sonia Sepulcral si percepisce assassina e maledetta, attraverso le note di metallo laccate di nero. L’iniziale “Dios Despiadado” è un atto di devastazione pura, nel segno di Slayer, Kreator e di un conseguente black metal amorfo e ruvido. I toni sono praticamente gli stessi anche per le canzoni successive, manifestazioni di pura malvagità e di nera e tenebrosa potenza. Si distinguono “Virgin Lust”, con il riff iniziale in puro thrash old style ripreso più volte, durante le seguenti tempeste catastrofiche dove batteria e chitarra si fronteggiano spietatamente.  Di rilievo anche l’epica “Eterna Transmigración “ e “Premoniciones”, altro impasto di blast-beat e mid tempo, thrash metal vecchia maniera e furia black metal. I brani nella sostanza vivono tutti grazie a questi tre ingredienti che producono dei riff con una melodia propria e più passaggi che si rivelano dinamici e in sintonia con i Venom, ma i Bestial Holocaust tendono comunque a battere sempre con violenza a dare improvvise accelerazioni. Importante il lavoro di Sonia, il suo scream è davvero infernale. Ci sono molti spunti interessanti in “Into the Goat Vulva” e passaggi coinvolgenti, ma l’album concede anche qualcosa alla ripetitività segnando inevitabilmente alcuni pezzi. Indiscutibile però l’assoluta e sfrontata attitudine underground e un sincerità nel suonare che depura i Bestial Holocaust da qualsiasi laccatura. Insomma, sporchi e fieri di esserlo!

(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10