copbetoken(Buil2Kill Records) Ricordo ancora quando recensii “The Gate of Nothing”, l’esordio dei lombardi Betoken: un heavy/power abbastanza complesso, vario e a tratti molto coinvolgente. Ammetto di non aver seguito troppo la band in questi dieci anni (!): la ritrovo ora, addirittura al quinto full-“length” pubblicato, con “Beyond Redemption”. Disco complesso (si tratta di un concept), che ospita ben tre cantanti, e che si compone di brani dalle strutture mai facili: una produzione più aggressiva avrebbe forse contribuito ad attrarre maggiormente l’ascoltatore, che ci metterà non poco a metabolizzare alcuni passaggi. La opener “A Thirst for Knowledge” ha un gradevole flavour progressive, che si esprime pienamente in “Quid tu moriaris”, dove funziona l’alternanza delle voci. Con “Sparks of Grace betrayed” il prog/power dei Betoken assume una colorazione orientale, mentre con “Seven deadly Sins” l’impianto si fa teatrale e quasi cinematografico. Il disco prosegue fra pezzi di grande intensità (“Point of no Return”) e altri che forse necessitavano di un po’ più di mordente (“Damned Soul Insomnia”): il risultato finale è ben lungi dall’essere insufficiente, sia chiaro, ma “Beyond Redemption” dà spesso l’impressione di procedere con il freno a mano tirato. Forse servono ancora più ascolti di quelli che ho eseguito io per entrare appieno nelle trame dell’album.

(René Urkus) Voto: 6,5/10