copbettieb(Autoproduzione) Spesso l’ascoltatore medio tende a generalizzare, principalmente per quanto riguarda i generi tradizionali del metal o del rock, senza tener conto che ogni band ha una storia a se e uno stile personale che va oltre le classiche etichette. Il duo Bettie Blue incarnano l’anima dello stoner rock con accenni blues rimandando ai classici del genere, e fin qui nessuna obiezione. Certo, l’ascoltatore medio non farà nessuna domanda, ma se ci inoltriamo più in profondità capiamo che “Yuma” va ben oltre il classico stoner sudista; suoni progressivi, voce altalenante, cambi improvvisi di ritmo… Insomma questo duo italiano ha tutte le carte in regola per potersi definire post-core. Si, post-core perché tra le melodie notiamo affinità con gruppi storici come i Fugazi o i Jesus Lizard e questo si può ascoltare nella splendida “Everything but You”, dove gli stacchi sonori sono parte integrante di tutto il pezzo. Altro brano degno di nota è “La Persistenza della Memoria” dove notiamo influssi indie/nois-rock tipicamente americani che possono essere accostati ad un gruppo cardine come i Sonic Youth. L’album scorre molto bene, mai noioso ma allo stesso tempo non è un lavoro semplice da assimilare e chi non è abituato ad ascoltare materiale sperimentale difficilmente potrà apprezzarne a pieno il contenuto. Io personalmente reputo “Yuma” un lavoro che da speranza ad un’intera scena italiana e non solo per quanto riguarda il rock, ma mi riferisco a tutto il panorama alternativo italiano. I Bettie Blue confermano il valore della sperimentazione italica, incarnano l’audacia e il coraggio di voler andar oltre i soliti schemi, regalando a tutti noi un’esperienza musicale che senza dubbio merita di essere ascoltata e riascoltata. Bettie Blue: fulmine improvviso.

(Matteo Molotov Ross) Voto: 8,5/10