(The Sinister Flame) Formatisi a in Norvegia oltre un decennio fa con un demo pubblicato nel 2008, i Beyond Man sono rimasti dormienti per tutto questo tempo, svegliandosi di soprassalto solo ora per dare l’assalto alla scena con questo brutale debutto, il quale è concepito per portare oscurità nel giorno più luminoso, quello del solstizio d’estate, ovvero la data di pubblicazione di questo massacro old school. Poca raffinatezza, poca pulizia, un black metal particolarmente tetro, più di matrice Nidrosian Black Metal, uno scenario sonoro sulfureo, macilento, decadente, molto poco amichevole, strettamente legato alle arti magiche più oscure e pregne di maledizione. “Helel Ben Sahar”, dopo l’intro, svela la sostanza: black con suoni nebbiosi, intenzionalmente non ben definiti, una velocità diabolica e parentesi ricche di groove letale. “Art Beyond Man” apre lenta e provocante, infernalmente seducente, prima di lasciarsi andare ad una furia cieca che trova legami con il blackned dell’est europeo. Più cinica e tagliente “World Without End”, mentre quel lato strettamente rituale trova spazio su “Ave Usera”, un trionfo degli inferi nel nome del sangue, con certe evoluzioni sonore più vicine al death che al black, quest’ultimo comunque esaltato da blast beat privi di umanità. In chiusura un punto di convergenza tra mid tempo e folk ritualistico estremo con “The World Encircler”, forse il brano più avvincente di questa mezz’ora abbondante di tenebre impenetrabili. Un black che sta sopra le parti, che non abbraccia chiaramente uno dei vari sottogeneri… dando a questa ipnotica band un senso di personalità ben definita. Dopotutto, se scaviamo a fondo nella composizione della line up, si capisce subito che dietro ci sono artisti di un certo livello, provenienti da bands più note quali Mare, Saligia, Behexen, Ritual Death, One Tail, One Head e Celestial Bloodshed. Praticamente una garanzia!
(Luca Zakk) Voto: 7,5/10