copBlackBlood(Inverse Records) Pesanti. Pesantissimi. Quattro individui che danno vita a questa mazzata made in Finland. Riff letali, groove superlativo. Ma sempre tutto dannatamente pesante, molto “black label”, inno alla purezza del massacro. E tutto questo su una (sana) base di fumo, sudore e birra. Tutta questa roba infilata a calci dentro un cazzo di CD, dove semplicemente non c’è spazio perché il “sangue nero” ha bisogno di un palco, grande o piccolo che sia, ma un maledetto palco con sotto un po’ di gente disposta a farsi torturare fino alla fuoriuscita di sangue -rosso- dalle orecchie. Musica per volumi osceni. Riff per spine dorsali robuste. Un vocalist possente, maschio, graffiante. Lyrics prive di rispetto. Veloce e thrashy “Clarity”. Ispirazione Motörhead versione pesante con “Doomriders”. Qualche passo in territorio death con “Shrine of Clarity”, mentre la sporcizia e la schiettezza di “The Failure” destabilizzano di brutto. Pulsante “Running With Scissors”, riflessiva “Stray Bullets”, atmosferica e quasi dark southern “Route 66.6”. Ancora violenza contro le ossa con “Dopesmashed Jazz”, mentre la crudeltà diventa arte su “Transfusion”. Tredici canzoni che scandiscono quarantacinque minuti di potenza assoluta. Di sfacciataggine totale, la quale prende forma già dai titoli, per poi confermarsi ad ogni singola mostruosa nota. Roba che fa bere molto, fa fumare esageratamente. Roba che fa perdere la testa.

(Luca Zakk) Voto: 8/10