copBlackBookLodge(Mighty Music) Molto complesso. Un album molto complesso. Profondo, intenso, contorto e per nulla banale. È questo il secondo lavoro dei danesi Black Book Lodge che con il precedente “Tûndra” avevano attirato un’ottima attenzione da parte di pubblico e critica (compreso chi vi scrive!). Un secondo lavoro che sconvolge, coinvolge, destabilizza: si sente il loro sound, quell’impostazione caratteristica, ma di fatto il nuovo album rappresenta un completo cambio di sound rispetto al precedente. Su “Tûndra” c’era quella impostazione psichedelica, ma rockeggiante con direzione oscura e decadente. Su “Entering Another Measure” l’evoluzione è su contesti più elaborati, su canzoni meno fluide ed immediate, più lunghe (ci sono capitoli da oltre 8 o 9 minuti); rimane l’oscurità la quale si addensa; rimane anche la componente di derivazione stoner… ma è l’atmosfera globale che crea un sound unico, potente, poderoso, impattante. La registrazione del disco è perfetta, la voce eterea ma folle del vocalist si innalza verso un livello mistico, mentre gli arrangiamenti sono intelligenti e ricercati tanto da risultare perversi, crudeli e maledettamente pesanti. Epica e devastante la lunga opener “The Martyr”. Pesante al title track. Efficace e coinvolgente “27 Years” mentre risulta essere un piccolo capolavoro “New Provenance”, posta prima della conclusiva ipnotica “Alizarin”. La gamma di influenze si amplia: non basta più quel dark grunge con feeling ’70, non basta il filone psichedelico… ora una importante dominante è il prog ma soprattutto il post rock, spingendo i tre musicisti fuori da qualsiasi confine, da qualsiasi regola, dando loro spazio di creare qualunque concetto sonoro.

(Luca Zakk) Voto: 8/10