(Iron Bonehead) Quinta bibbia blasfema per una delle band più misteriose ed estreme del putrido underground portoghese. Devoti (anzi, devoto, sembra sia una one man band) ad un lo-fi macilento, caotico e rumoroso, catturato da registrazioni in presa diretta in ambienti tutt’altro che definibili ‘studio i registrazione’, ecco che “Transfixion of Spirits” altro non è che una ridefinizione odierna del concetto antico di ‘raw black metal’. Tra i riff confusi, velocissimi e pregni di rumore, un drumming catastrofico, emergono teorie melodiche decadenti e pure qualche raro mid tempo che lascia intravedere una certa energia compositiva, sempre deliziosamente annegata, annebbiata e soffocata dall’apocalisse più tuonante. Dentro l’atmosfera infernale, impossibile, devastata, esiste comunque una deliziosa sintesi della malinconia più assoluta, un senso depressivo privo di speranza o via d’uscita il quale porta solo in basso, sempre più giù, fino alle gole degli inferi più terrificanti. L’ascoltatore viene preso d’assalto da questi quattro poderosi brani (sempre sugli 8 o 10 minuti ciascuno), in un turbinio di isterismo spettrale e minaccioso che azzera tutto ed inizia un nuovo capitolo del la dissacrane bibbia del black metal, il black più puro ed ancestrale. Se siete alla ricerca di melodie catchy, estetica impattante o suoni ben definiti, allora siete finiti nel girone sbagliato dell’inferno. Ciò che cercate sta altrove, molto lontano. Qui? Sono di casa solamente il male, il caos e la dannazione eterna.

(Luca Zakk) Voto: 7,5/10