copBlackFlame(Avantgarde Music) Nonostante una qualità degli MP3 sottopostami un po’…bizzarra, con i volumi che vanno per i fatti loro e forse un water-marking fatto con un getto ad alta pressione, riesco ad apprezzare la colossale potenza dell’ultimo lavoro degli italiani Black Flame, ormai arrivati al 17° anno di attività con ben sei full length all’attivo. Tanti anni sono passati, ma il loro blackned death rimane una garanzia, una furia spietata, un assalto frontale privo di pietà e ritegno. Un blackned death che molto spesso passa il confine con il puro black, ma capace anche di divagare su territori diversi, dimostrando originalità e fantasia creativa. Feroce e ricca di melodia “My Temple Of Flesh”, a tratti trionfale. “Unholy Cult of Rejection” è un black che sfocia su una melodia perversa, prima tornare deciso su ritmi violenti, il tutto con un drumming poderoso, violento, marziale. Piccolo capolavoro “Under the Bridge of Illusions”, un pezzo meno veloce, più incisivo, dipinto di un nero più scuro. Immensa ferocia si manifesta con un death tuonante su “The Demiurge”, mentre “Wounded Torment” mi esalta, facendomi ricordare certi capitoli rallentati (ma micidiali) dei Marduk. Assurda la conclusiva “Lucifer Rising”: ambientale e psichedelica, stacca completamente dal resto del disco in fatto di tempi e ritmiche, ma innalza a livello del rituale rappresentato dall’intera opera, materializzando sensazioni tetre, paure ancestrali, immagini ricche di magico orrore. Un disco feroce, convincente, diretto, immediato come la morte che riesce ad evocare e probabilmente provocare.

(Luca Zakk) Voto: 7,5/10