(High Roller) Da una terra tradizionalmente dedita al metal estremo, la Norvegia, arriva il buon esordio dei Black Viper, formazione votata invece al sound degli anni ’80. La titletrack dispiega un buono spettro del metallo classico, dallo speed (che forse è il genere predominante) a rallentamenti dal taglio british e passaggi di NWOBHM quasi pura. La voce di Salvador Armijo, nome niente affatto scandinavo, ha quegli acuti improvvisi alla Olof Vikstrand degli Enforcer, sicuramente efficaci. “Metal Blitzkrieg” è invece il più classico speed thrasheggiante in velocità, non a caso i nostri citano fra le principali influenze gli Agent Steel; abbiamo poi gli oltre dieci minuti di “Quest for Power – The Fountain of Might”, brano che dimostra tutte le capacità di songwriting dei norvegesi, che si muovono agevolmente fra scatenate scorribande strumentali e linee vocali modellate sui sacri dettami degli eighties. Un vero schiacciasassi è “Suspiria”, dai suoni spigolosi e taglienti, mentre “Freedom’s Reign” torna ad esibire movenze maideniane in più di un passaggio. “Hellions of Fire” finisce addirittura per essere sovrabbondante: ma pulendo il superfluo, i Black Viper potranno emozionare tutti i defenders amanti di sonorità vintage.

(René Urkus) Voto: 7/10