copblasphemer(Comatose Music) Ottusi, bestiali e blasfemi. Ottusi perché il loro brutal death metal è fitto di scale e tempi strutturati che si torcigliano e rendono il sound una macchina di morte in azione. Bestiali, perché l’idea che questa musica sia feroce, oltre che violenta e inaudita è palesemente evidente. Blsfemi perché sono i Blasphemer e il loro messaggio è quello. Chi è allenato alle produzioni proposte dalla Comatose, potrà immaginare cosa aspettarsi da questa band italiana. I Blasphemer sono al secondo album in studio e attraverso un discorso testuale irriverente. In un certo senso copertina e stile del logo quasi fanno pensare a una black metal band, ma inviece è il brutal death metal di stampo tecnico a veicolare il messaggio dei Blasphemer. “Ritual Theophagy” propone blast beat marcati e continui (la batteria è di Darren Cesca, Incinerate e altre band), riff taglienti e serrati (la chitarra è di Simone Brigo, mentre il basso di Clod The Ripper) e una brutal voice cavernosa e orrida (di Paolo Maniezzo). Tuttavia il flusso sonoro sembra srotolarsi nel corso dell’album con matematica certezza, una precisione inaudita che non contrasta per niente con l’immagine e l’atmosfera sfrontata e violenta che questa musica sprigiona. Non era facile dopo almeno sei anni di silenzio vomitare fuori un tripudio di morte e distruzione: infatti l’album “On the Inexistence of God” è del 2008 e di due anni dopo l’EP “Devouring Deception”. Maturazione, sviluppo, ma più di tutto un songwriting che non sbaglia di una virgola. I momenti più intricati si svolgono con rapidità e l’alternanza tra parti veloci e medie, è talmente fluida che “Ritual Theophagy” non stanca l’ascoltatore, ma anzi lo introduce in un mondo ostile, blasfemo e assassino per ben ventotto minuti.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10