(Pure Underground Records) Un buon compromesso 66-33 fra heavy metal e hard rock per il secondo disco dei russi Blazing Rust, che giunge a tre anni di distanza dal debut “Armed to exist”. Vediamo allora la scaletta, compatta (otto brani per 38’) ma priva di filler. “Let it slide” si divide fra Priest e Motorhead, con un approccio che alla fine ha anche, come si diceva, una certa componente hard rock. Ha un tocco maideniano “Amidst The Furious Waves”; incisiva “The Son of Lucifer”, con un buon refrain e belle chitarre potenti. “Murder” è stradaiola quanto incalzante, nel suo ripetere ritmicamente il titolo del brano stesso, mentre il più lungo dei brani in scaletta, “Only to burn”, presenta interessanti divagazioni chitarristiche. “Line of Danger” è un buon disco di genere, che si fa ascoltare con piacere dall’inizio alla fine.

(René Urkus) Voto: 7/10