(Andromeda Relix) Dei BlindCat si può dire che il loro hard ‘n’ heavy sanguina! Le canzoni della band hanno una forma percorsa da riff espressivi. Riff concreti, che parlano attraverso un senso compiuto e dettati da Domenico Gallo. Il chitarrista con la sei corde sprigiona una sequenza di note vere. La base ritmica di Pietro Laneve al basso e Emanuele Rizzi, batteria, non è secondaria. I due sorreggono le strutture di Gallo, formano il cuore delle andature, offrono l’energia e qualche contrappunto di degno interesse. Autorevole, calda e altisonante la voce di Gianbattista Recchia. I quattro hanno scritto canzoni in grado di emergere, distinguersi, mostrando ogni volta la propria singola anima. Energica e trascinante la title track, memorabile “One Life”, evocative “The Black Knight” e “What Is Hell”, ma i dieci brani non vanno mai giù in fatto di qualità. I riff sono granitici,  tra quelli di Zakk Wylde e Steve Morse, tanto per abbozzare una direzione, e altri di una fattura più ‘classica’. Spingendo il volume d’ascolto a livelli considerevoli, “SchockWave” sprigiona vibrazioni percepibili a pelle; così quanto emettono le sei e quattro corde, i battiti secchi ed energici, non da meno quelli in cui Rizzi si mostra come uno sporadico arrangiatore, e le frequenze importanti di Recchia, tutto si assorbe attraverso un ragguardevole feeling. Chiude l’album la cover di “Son & Daughter”, di una di quelle band che quando decideva di suonare duro non era mai seconda a nessuno, i Queen.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10