(Nordvis Produktion) Una bestia selvaggia, un duo lacerante che si forma nel 2019 per mano del solo Carl, il quale dopo del tempo finalizza questo pianificato crimine ed aggiunge il drummer H. Alarcón. EP omonimo, il debutto, un lavoro suona tanto grezzo quanto intenso: una dannata perla di black metal nordico, di origine svedese ma capace di coprire l’intero soundscape estremo proveniente dalla Scandinavia. Si citano le influenze di Murg, Panphage, Satyricon, Watain, Ljå, Gorgoroth e Dissection, ma la vera chiave di lettura è un black feroce, funesto, spietato… in grado di alternarsi a componenti folkloristiche, cosa che emerge con particolare brillantezza nel brano “Aldrig Mer”, il quale dopo la devastazione cinica, lascia spazio ad una chitarra acustica dalla sublime atmosfera evocativa. La opener “Djävulskap” abbraccia un black lo-fi, schietto, diretto, quasi ignorante, sempre incalzante, un black devoto alla teoria secondo la quale non vanno fatti prigionieri. Altrettanto feroce risulta “Svartsejd”, anche se in questo pezzo emerge una tendenza folk/viking di stampo remotamente medioevale. Inquietante e suggestivo l’intermezzo “Besatt”, traccia che conduce a quel capolavoro sopracitato, a quel brano di ottima fattura intitolato “Aldrig Mer”. Solo un EP, solo un quarto d’ora, solo il debutto… ma questo black metal cancella ogni modernità, ogni evoluzione, ogni commercialissima impostazione… riportando tutto alle origini, tutto a casa, tutto alla zona nella quale si cela quel mistico e misterioso punto di inizio.

(Luca Zakk) Voto: 8/10