(Signal Rex) I demo nel black metal vanno trattati alla stregua di album veri e propri. O se preferite alcuni album andrebbero trattati come demo. Questo perché nel sottogenere in questione non c’è spazio per la meditazione nell’esecuzione. Quest’ultima diventa nel black puro istinto, pura sensazione. Sono convinto che è proprio per questo che il black prende nelle viscere, perché è primordiale, primitivo, ancestrale. Ecco allora non un demo, ma un album dei Blood Chalice, cinque tracce in cui questi veterani del black finnico non devono dimostrare, ma solo mostrare. Il loro è un suono veloce è grezzo. Premuto il tasto play si ha la sensazione che il rumore non si fermerà finché non avrà la precisa intenzione di farlo. E nel frattempo un fiume di musica nera, suonata e registrata sicuramente alla prima esecuzione: furiose mitragliate di batteria accompagnano nella corsa chitarre sfrenate, devastanti grugniti che si fingono voci, il tutto in un’atmosfera malsana e purulenta. Come dicevo prima, qui non si tratta di suoni, ma di emozioni buttate lì così come sono, ma proprio per questo più vere di qualsiasi melodia. Piace o no, ma non mi si venga a dire che non è genuino…

(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 8/10