copbloodofkings(My Graveyard Productions) Gli oscuri Blood of Kings, di Seattle, pubblicano il loro debut con l’italiana My Graveyard Productions: ci godiamo ancora una volta un prodotto di nicchia, per die hard defenders legati a una dimensione dell’heavy metal che, per qualche anno completamente scomparsa, sta ora tornando in auge in tutta la sua fumosa e sulfurea atmosfera. I sette brani del disco sono tutti di lunga durata (almeno cinque minuti, con punte oltre i sette) e caratterizzati da una produzione estremamente minimale e vintage; tuttavia, chi ama quel momento, nella prima metà degli anni ’80, in cui lo speed e il thrash convivevano ancora amorevolmente, troverà molto materiale in questo “Starvation”, in cui le chitarre fluiscono inarrestabili lungo assoli di diversi minuti. “Flatline”, la opener, piacerà a chi ricorda gli Exciter degli inizi, mentre la titletrack mescola gli stop’n’go tipici dello speed a fraseggi di matrice NWOHBM. Maggiore energia e cori manowariani in “Shakes”, mentre la conclusiva “Time has no Mercy” inclina maggiormente verso un thrash pressante e claustrofobico. Qui e lì i più accorti riconosceranno certamente echi dei Metal Church: peccato soltanto per la resa del cantato, impastato così tanto, in alcuni passaggi, che anche booklet alla mano è impossibile cosa stia dicendo il leader Nick Paul! Per i nostalgici dell’us metal primordiale.

(Renato de Filippis) Voto: 7/10