(Soulseller Records) Il 24 gennaio 2024 i Blood Red Throne hanno pubblicato l’album “Nonagon” (QuI recensito) e quasi due anni ritornano con questo dodicesimo album in studio. “Siltskin” offre una buona sensazione di tenacia, grazie a un riffing che sembra volere ritmare per gran parte del tempo, con la batteria che si produce in sequenze decisive e ben lavorate. Forse però è proprio una mancanza di varietà nelle azioni del riffing che alla lunga lasciano qualche perplessità. “Siltskin” è il risultato di una buona istantanea, mostrando come la death metal band della Norvegia sia in grado di essere oggi accattivante dopo ben ventisette anni. Manca solo quel passo in avanti, cioè la progressione nel death metal della band che riesca a presentare qualche sequenza audace delle sei corde. In alcuni punti fondamentali e di buona fattura, come in “Anodyne Rust”, si avverte la mano dei Cannibal Corpse e ciò non depone a favore di una espressione coinvolgente nell’ascolto perché appunto derivativa. I Blood Red Throne sono in parte muscolari e in parte inclini a un lavoro tecnico che renda variegato il loro gruppo di pezzi. I norvegesi in questo dodicesimo lavoro in carriera, in definitiva sembrano volere giocare sulle andature e la loro cadenza, a volte anche di stampo thrash metal, prima ancora che su altri aspetti.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10




