(Massacre Records) Il buon Thomas Gurrath, chitarrista e cantante, ha creato i Debauchery, poi i Blood God e infine i Balgeroth, nonché definito attorno a queste tre sue incarnazioni musicali un intero mondo e una sua relativa iconografia che recita di mostri, creature sanguinarie, armi spaccaossa, diavolesse mutanti, vampiri, androidi. Gurrath ha foraggiato copiosamente chi lo segue con tante uscite e appunto disseminate in questa truculenta trinità, quella degli ‘dei del sangue’, che ha poi racchiuso in un progetto ulteriore, Blutgott. Gurrath ha perfino pubblicato lavori spalmandoli in tre CD nei quali le stesse canzoni erano eseguite nella maniera dei singoli progetti creati. Il fatto però è che le diverse versioni, le tre macro-versioni, non presentano differenze sostanziali. Addirittura la musica è identica e a cambiare è il cantato. Blutgott e ciò che lo ha preceduto, è un canonico e cavalcante heavy-death and roll, con chitarre grosse e granitiche, voci truci. “Dragongods” riprende dieci canzoni preferite del suo autore che riarrangia tra heavy, hard rock e groove metal con voci mostruose e non, eseguite con il tedesco alla Balgeroth, poi alla Debauchery e Blood God che differiscono per il cantato. Il motivo di questa compilation sono i 20 anni di carriera. I dieci pezzi sono quello standard heavy-death and roll che tiene di buona lena l’ascoltatore che non arriva però udire una serie di pezzi distintivi tra di loro, in più iniziano e periscono nella stessa maniera, con la conseguenza di un appiattimento finale. Complici i riff reiterati, un drumming pulito e deciso a fare il compitino e se non fosse per qualche svisata o assolo delle sei corde poco rischia di accadere. Dragongods, ovvero quasi due ore per un nucleo sostanziale di circa trentotto minuti atto a celebrare questa carriera.

(Alberto Vitale) Voto: s.v.