(Hells Headbangers) Continua il viaggio dei Bonehunter nei meandri del black ‘n’ roll più tamarro e oltranzista. La miscela di alcol e blasfemia proposta rasenta lo stucchevole, ma nulla di più né nulla di meno mi sarei aspettato da un disco così se non un senso di nostalgia per i Bathory meno epici. Registrazione e produzione sono forse fin troppo puliti, ma il tutto viene ripagato da tracce come “Man Of Steel”, cover dei mitici Spiritus Mortis, una gemma di rock dal riff indimenticabile. In fin dei conti i gruppi come i Bonehunter portano avanti un genere morto e sepolto che però ha dalla sua il fatto di essere maledettamente accattivante, di prendere l’ascoltatore alla pancia sin dal primo ascolto ma soprattutto di restituire musica genuina e ridotta all’essenziale. Rispetto al passato forse ci sono un po’ di riferimenti in più al black, ma sono solo sfumature di un gruppo che ridendo e scherzando sta plasmando un suono che è una giusta via di mezzo tra il plagio e la malinconia. Un disco sincero e senza troppi rimaneggiamenti digitali, solo il rock puro e crudo…

(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 8/10