(AFM Records) Come molte altre bands, i tedeschi Bonfire sono stati fermati da questo meraviglioso 2020. E come se non bastasse, pubblicarono il poderoso “Fistful Of Fire” (recensione qui) proprio alla vigilia delle varie incarcerazioni inflitte al pianeta, meglio note come ‘lock down’. Quando una rock band, specie se storica, pubblica un disco, la prima (ed unica) cosa da fare e portarlo in giro, di città in città, di paese in paese, di continente in continente… volumi al massimo, palcoscenici scivolosi per il sudore versato, pubblico in delirio ammassato e devoto alla totale perdizione, prima fila al collasso…. ma niente, assolutamente niente. È calato il silenzio più tenebroso e le zone rosse hanno invaso, più che i territori, tutti i conti correnti di tutti coloro che campano ruotando attorno agli spettacoli dal vivo. Ma l’arte la puoi zittire, assopire, coprire… ma non fermare, non uccidere, in quanto l’arte è ispirazione, è un bisogno primario che deve essere lasciato libero, deve potersi sfogare. Come è noto, con tutto questo tempo a disposizione, le band del pianeta hanno fatto spettacoli in streaming, preparato edizioni speciali, hanno spinto al massimo il merchandising… insomma qualsiasi cosa pur di grattare qualche centesimo per tirare avanti, in attesa che quel palcoscenico possa venire ancora calcato. I Bonfire, invece, sono tornati in studio. Si sono rimessi a registrare. Hanno attivato qualche crowd funding… e, a meno di un anno dall’ultimo album, tornano con uno doppio il quale racchiude un’idea originale molto interessante: considerando che fare un altro album di sana pianta sarebbe stato ridicolo, visto che non è ancora possibile suonare dal vivo il precedente, il quintetto di Ingolstadt ha deciso di registrare nuovamente una manciata di brani (per l’esattezza 19) presi dai numerosi dischi pubblicati in trentacinque anni di meritevole attività… rivedendoli sotto un nuovo punto di vista, interpretandoli con la line up attuale (e con Alexx Stahl, vocalist della band dal 2017) e ripensandoli in parziale chiave unplugged (‘almost unplugged’). Non contenti, visto che ormai si erano rinchiusi nei Flatliners Recording Studios, hanno dato vita a cinque nuovi brani, i quali provengono dal supporto dei fans attraverso un valido crowd-funding. Un ottimo esempio della revisione dei brani occorre con ”The Devil Made Me Do It“, brano feroce e melodico dall’ultimo album… rivisto in chiave bluesy e country in questa nuova edizione. Intensa la nuova versione del classico “You Make Me Feel” (da “Don’t Touch the Light” del 1986), belle le chitarre classiche intensificate sulla storica e rockeggiante “Ready 4 Reaction” (da “Fire Works” del 1987), cosa che vale anche per la ottantiana “Sleeping All Alone” (anch’essa da “Fire Works). E i nuovi pezzi? “Your Love Is Heaven To Me” è una ballad tosta, roba da marea di accendini in alto, “Piece Of My Heart” è un hard rock ricco di impeto nel quale le chitarre vengono spremute per bene, mentre “Youngbloods” vira più verso la power ballad, con un bellissimo senso malinconico ricco di orgoglio. “Our Hearts Don´t Feel The Same” è un’altra heavy ballad dal gusto vintage con una chitarra favolosa, mentre la conclusiva “Wolfmen” mette d’accordo modernità con heavy metal molto tradizionale, sputando in faccia energia, elettricità e un rabbioso senso di ribellione. Praticamente un best of di brani risuonati ed interpretati in veste nuova e diversa… con in allegato un EP bello e buono. Questo è amore per la musica. Questo è il ricevere, seguito dal dare. Questa è roba seria, non biglietti per effimeri eventi online che nulla aggiungono ad un videoclip, nessun box set pieni di plettri e poster: diamine, i plettri vanno presi al volo stando in prima fila, mentre poster e altra memorabilia si devono comprare ammassandosi al banchetto del merch dopo i concerto! Bravi Bonfire! Altra nuova musica, altra grande musica. Grazie!

(Luca Zakk) Voto: 9/10

Tarcklist:

“Starin’ Eyes” (da “Don’t Touch the Light”, 1986)

“American Nights” (da “Fire Works”, 1987)

“Let Me Be Your Water” (da “The Räuber”, 2008)

“The Price Of Loving You” (da “Point Blank”, 1989)

“Comin´ Home” (da “Temple of Lies”, 2018)

“Ready 4 Reaction” (da “Fire Works”, 1987)

“Give It A Try” (da “Fire Works”, 1987)

“Sleeping All Alone” (da “Fire Works”, 1987)

“Who´s Foolin´ Who” (da “Point Blank”, 1989)

“Why Is It Never Enough” (da “Point Blank”, 1989)

“Fantasy” (da “Fire Works”, 1987)

“When An Old Man Cries” (da “Fistful of Fire”, 2020)

“Love Don´t Lie” (da “The Räuber”, 2008)

“Lonely Nights” (da “Byte the Bullet”, 2017)

“Under Blue Skies” (da “Strike Ten”, 2001)

“You Make Me Feel” (da “Don’t Touch the Light”, 1986)

“No More” (da “Don’t Touch the Light”, 1986)

“The Devil Made Me Do It” (da “Fistful of Fire”, 2020)

“Without You” (da “Byte the Bullet”, 2017)

“Your Love Is Heaven To Me” (Nuovo brano)

“Piece Of My Heart”(Nuovo brano)

“Youngbloods”(Nuovo brano)

“Our Hearts Don´t Feel The Same” (Nuovo brano)

“Wolfmen” (Nuovo brano)