(Signal Rex) È un suono travolgente, tanto micidiale quanto carnale, tanto suggestivo quanto drammatico quello che si scatena dal primo album dei Bran, trio di Praga composto da membri dei thrashers Laid to Waste. “Odcházení” si erige su solide fondamenta black metal, senza tuttavia sentirsene legato in modo vincolante, ritagliandosi spazi personali spesso definibili come puro heavy metal dentro un particolare contesto, piuttosto che un ben preciso specifico sottogenere. Groove. Tanto groove. Linee di basso pulsanti che si intrecciano attorno all’aria che respiriamo, supportate da un drumming poderoso, tecnico e ricercato, mentre riff di chitarra spietati si alternano a mid tempo laceranti, passando per divagazioni melodiche immense ed assoli tipicamente alieni per i canoni stilistici del black. I mid tempo strizzano l’occhio a qualcosa di depressive, ma la chitarra che mette gli accenti evolve il genere verso qualcos’altro, qualcosa di più spirituale, qualcosa di profondamente legato alla natura e a tutti i suoi aspetti, vita e fine della vita comprese… come suggerisce il titolo “Odcházení”, ovvero ‘Partenza’, inteso come viaggio verso un nuovo stato mentale e fisico, attraverso la magia del trapasso, della morte. Monumentale “Skrytá místa” (‘Luoghi nascosti’, ndr), con quel percorso ritmico e sonoro che si scatena circa a metà brano, espandendolo, innalzandolo verso una dimensione emozionale mistica. Oscura, turbolenta, rocambolesca… ma anche melodica ed irresistibilmente incalzante “Tisíce hvězd”. “Smuteční průvod”, a detta della band, non si relaziona strettamente con la natura e parla piuttosto della loro patria e specialmente della bellezza e complessità della loro lingua madre, usata in tutti i brani. Dopo tre pezzi sempre con una durata di circa otto minuti, la title track posta in chiusura con i suoi dodici minuti è un opera dentro l’opera, una traccia capace di riassumere l’ampio spettro stilistico compresso dentro queste sonorità volutamente cupe, brillantemente dirette, fisiche, lontane da ogni asettica perfezione derivante da complicate lavorazioni in studio… tanto che “Odcházení” potrebbe essere stato registrato in presa diretta, tanto efficace è il suo impatto sonoro. Un lavoro completamente firmato dalla band, visto che i musicisti hanno curato personalmente ogni dettaglio, dalla registrazione al mix… fino alla bellissima copertina, un dipinto di Pavlína Kovaříková, una loro cara amica. Disco da ascoltare a ripetizione, facendosi travolgere dai momenti più violenti, facendosi esaltare dalle parti più galoppanti, facendosi abbracciare da quelle gelide evoluzioni atmosferiche.

(Luca Zakk) Voto: 9/10