copbudderside(Motörhead Music/UDR) UDR? Si, ma la label non è esattamente la UDR. Quindi vale la pena drizzare le orecchie, perché si tratta di qualcosa che Sir Lemmy ha voluto, ha approvato, per dar spazio alle band che solleticavano i suoi interessi o, comunque, secondo lui degne di avere una chance li fuori, nel marasma di roba che esce ogni giorno. I Budderside arrivano da Los Angeles e pubblicano questo esplosivo debutto di hard rock moderno, modernissimo, sia dal punto di vista delle sonorità che dall’interpretazione artistica. Dieci tracce di musica energetica, divertente, ricca di geniali infiltrazioni, come quella palese su “Ska Bra”, dove il titolo rivela quale influenze musicali possa avere il brano, ma non dice che un certo signor Phil Campbell è guest alla chitarra! “Genocide” apre di brutto. Secondo me dovrebbe essere il singolo. Inizia epico, con groove intenso, manda tutti affanculo (letteralmente) e poi esplode nel melodico ed energetico. Il singolo “Pain” è ironico, sballato, sconvolto, fuori di testa. “X-Girlfriend” appare oscura e tetra, diventa romantica e rassegnata… ma è un pezzo potente e assolutamente pazzo, originale e genialmente demente. Assurda “Clear Blue Sky”, ipnotica, contorta e travolgente “Open Relationship”, con quel singing possente ma anche schizoide, capace di arrivare a scream in perfetto stile metalcore. “My Religion” è funky, con linee di basso fantastiche (qui sanno tutti suonare alla grande!!) tanto che è un altro pezzo in questo album che mi fa pensare ad un paragone tra Budderside ed alcune manifestazioni dei Faith No More. “The Enevelope” spacca e risulta totalmente deviata, “Let This One Breathe” spinge sul pedale della potenza e della stranezza mentre la conclusiva “Can’t Wrap My Head Around You” è una specie di ballad che ha più di presa in giro che di romanticismo… sembra quasi una collaborazione impossibile con gli Steel Panther. I Budderside prendono riffoni rock, riffoni pesanti, melodie intense, energia ed ingredienti catchy… mescolano il tutto nel frullatore e sputano fuori un album veramente coinvolgente. Ma cos’è l’hard rock nel 2016? Tutti sappiamo rispondere a questa domanda se l’anno proposto fosse il 1986; aggiungiamoci che nell’era attuale c’è un sacco di hard rock registrato oggi (moderno) ma perfettamente in linea con i tempi andati (classico), ed è quasi difficile dare una risposta sensata. Ma i Budderside ci vengono in aiuto; cancellano il concetto di “classico” e cercano di manifestare quelle emozioni, quel divertimento, quell’ansia, tutto lo sconvolgimento e pure il dito medio sventolato al vento, con sonorità diverse, non classiche, non revival, non 80s-remix… cercando di essere originali e personali, oltre che efficaci e divertentissimi. Ci riescono? Si, ed in maniera esagerata!

(Luca Zakk) Voto: 8/10