copbug(Qua’ Rock Rec.) Lorenzo Meoni ha creato qualcosa che fonde il concetto di musica strumentale, le atmosfere tra il futuristico cinematic metal, il techno thrash, il prog metal e qualche altra sfumatura più o meno evidente. L’essenza di una dimensione cibernetica, che vede chitarre rincorrersi e produrre note a getto, con una regolarità che ricalca la disciplina costruttiva di un circuito elettrico, è la dominante di “Alpha”. Per alcuni tratti di questo tessuto chitarristico che si sviluppa frenetico e con precisione, riemergono le idee di Jeff Waters. “Alpha” apre la sequela di pezzi tra synth delicatamente orchestrali che appoggiano una chitarra acustica, poi ecco il primo assalto, cioè “Tears of Silicon”. Le prime battute del pezzo mostrano un refrain intenso, melodico, poi ecco esplodere una supernova di intrichi e progressioni che porta attraverso i vari pezzi. Pause, riprese, scatti, intrichi e labirinti, i quali anziché stancare, tengono l’ascoltatore con l’attenzione ben calibrata. Una narrazione che sale nei giri e cerca di raccontare un qualcosa. In realtà un tema narrativo esiste e lega i pezzi: un umano che crea un cyborg. L’ascolto diventa qualcosa che solletica l’attenzione, la fa salire di grado. Si, “Alpha” non vuole essere qualcosa di semplice eppure non è esente da melodie che riescono a pilotare l’ascoltatore verso un ascolto che sembra ragionato, tanto quanto gli infiniti sviluppi del Meoni. Con “Alpha” si passa poco più di una mezz’ora tra contorsioni e stiramenti sonori guitar oriented. Un album freddo come un circuito spento o caldo quanto un led che si surriscalda!

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10