(Signal Rex) I Burial Moon cercano di fare nel 2023 quello che negli anni ’80 sarebbe stato un colpo di genio, mentre ora sembra quasi la norma. Vale a dire, mantenere il massimo riserbo su chi siano i componenti del gruppo, lasciando il tutto avvolto da un alone di mistero. Ormai è difficile stupire il pubblico, e cose di questo genere sono ormai la norma, ma qui si parla di black metal, quindi certi particolari hanno tutto un altro effetto. Ecco quindi un gruppo che propone un debutto di quattro tracce dai titoli insolitamente lunghi, in cui si mostra un black furente e pieno di rabbia, a partire dalla voce tiratissima e molto distorta da un growl che rende difficile identificare il parlato. Poco importa, visto che nel black sono solitamente le atmosfere che contano. E se parliamo di queste ultime, allora possiamo dire che il disco mostra un gruppo volenteroso, che ancora deve affinare la propria tecnica e i propri strumenti, in quanto non sempre le tracce proposte centrano l’obiettivo. Il mixaggio spesso non rende giustizia al genere, creando un amalgama né troppo caotica, né troppo pulita. Il risultato è un tono generalmente piatto delle composizioni, in cui non traspaiono molte emozioni. La mancata ricercatezza, che molto spesso, se presente, porta il bilancio di album di questo tipo in netto andamento positivo, non fa che confermare la mancanza di picchi di una release di per sé senza punti bassi ma, soprattutto, senza punti alti. Mi riserbo di aspettare un album completo sulla lunga distanza, magari mi sono sbagliato…

(Enrico MEDOACUS) Voto: 6,5/10